L’obesità è un fattore di rischio per il Covid 19, ma come è possibile? Perchè Obesità e Covid 19 sono legate a doppio filo?

Recenti studi pubblicati su Lancet e BMJ confermano le statistiche. Gli obesi sono più soggetti al Covid e finiscono più facilmente con il contrarre forme più gravi della malattia.

Con loro anche chi soffre di Diabete e Ipertensione.

Qual è correlazione tra l’Obesità e il Covid 19?

Ne abbiamo parlato con Matteo Bassetti, Professore Malattie Infettive e Direttore della clinica malattie infettive del Policlinico San Martino, intervenuto al convegno Ketolearning del 6 giugno 2020. 

Il Covid 19 è una malattia predominantemente respiratoria, legata a un nuovo Coronavirus, il Sars Covid-2. E’ stato osservato che i pazienti che hanno un quadro più grave e che richiedono il ricovero in ospedale e in terapia intensiva, possono essere colpiti da una tempesta citochimica catalizzata da un distress respiratorio grave e altre gravi complicazioni come una coagulazione intravascolare disseminata, che porta più facilmente e più rapidamente alla morte.

Questa sindrome iper citochimica spiega il Professor Bassetti – è stata osservata più frequentemente in pazienti con diabete, con ipertensione, con malattie cardiovascolari e anche in soggetti obesi.

Qual è il grado di correlazione tra il ricovero in ospedale per Covid19 e le malattie critiche?

Petrilli sul BMJ ha pubblicato un articolo in cui riferisce come su 4.000 pazienti a New York, il 40% fossero affetti da obesità e il 25% da diabete. Diabete e obesità sono risultate le due condizioni croniche più frequenti, almeno in questo gruppo di pazienti di New York.

Qual è la prevalenza dell’obesità tra i pazienti con Covid19?

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Alcuni lavori molto interessanti sono stati pubblicati in Francia. In tre gruppi di pazienti, 340 e 110 in due coorti di Lione e 124 a Lille non soltanto è stata notata una percentuale di pazienti affetti da obesità in misura maggiore rispetto al resto della popolazione, ma l’obesità era maggiormente correlata proprio quando i sintomi della malattia erano più gravi.

In un altro studio condotto in terapia intensiva a Lille, si è osservato come essere affetti da obesità era la condizione più comune per gli affetti da Covid-19.

Quindi l’obesità non solo è un fattore di rischio di ospedalizzazione dei pazienti con Covid ma è anche un fattore di rischio di aggravamento della malattia da Covid e di conseguenza di trasferimento in Terapia Intensiva.

Perché l’obesità rende più sensibili alle forme gravi del Covid-19?

Bisogna ragionare sul grado di correlazione che c’è tra obesità e infiammazione cronica e del ruolo della risposta infiammatoria sistemica nella comparsa ed aggravamento della malattia da Covid 19

C’è un ruolo per la dieta chetogenica nella lotta al Covid 19?

Sembra che la dieta chetogenica possa avere un impatto nell’attenuare la iperattivazione della risposta immunitaria. La dieta chetogenica è una dieta che prevede una notevole restrizione dell’assunzione dei carboidrati e di conseguenza attiva la chetosi. I chetoni poi si sostituiscono al glucosio come substrato energetico per l’organismo con un serie di conseguenti effetti tra i quali quello anti infiammatorio

Ci sono dei trial in corso per capire se una dieta chetogenica nei pazienti affetti da Covid possa contribuire in modo positivo alla loro guarigione?

Il trial che abbiamo proposto per i pazienti del Policlinico San Martino, approvato dal Comitato Etico, prevede una dieta per i ricoverati con forme da moderate a gravi di Covid 19.

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Abbiamo utilizzato una dieta chetogenica normo calorica, normo proteica ed iperlipidica con alimenti tipici della Dieta Mediterranea, nella quale, ad esempio, i grassi sono pressochè esclusivamente quelli più sani, i cosiddetti insaturi e polinsaturi. Lo scopo è quello di valutare se ed a quale fase del decorso è possibili prevenire la nota “tempesta citochinica” infiammatoria e valutare se tale approccio ha un impatto sulla mortalità.

Il trial è ancora in corso e speriamo presto di darvi dei risultati