Cinzia ha 45 anni, fa la giornalista e vive una vita intensa, spesso divisa tra redazioni, deadline e lunghi spostamenti. “Non ero particolarmente sovrappeso, ma mi sentivo sempre stanca, con la mente annebbiata. Dormivo male, mi svegliavo peggio. E il mio corpo non mi seguiva più.”
Dopo alcuni controlli ormonali nella sede milanese dell’Istituto Auxologico Italiano, Cinzia decide di iniziare un percorso nutrizionale mirato, seguito da un’équipe multidisciplinare. I valori ematici indicano un leggero squilibrio insulinico, infiammazione sistemica e un peso aumentato di 6 kg negli ultimi mesi, concentrati a livello addominale.
“Non mi interessava solo dimagrire. Volevo tornare a sentirmi lucida, centrata, leggera. Avevo bisogno di una svolta anche mentale.”
Il protocollo: chetogenica moderata e supervisionata
L’équipe propone a Cinzia una chetogenica clinica personalizzata, costruita in base ai suoi parametri metabolici, alla composizione corporea e al livello di stress lavorativo.
Il protocollo include:
- Circa 900–1100 kcal al giorno nella fase attiva
- Riduzione drastica dei carboidrati (<30 g/die)
- 3 pasti principali + 1 spuntino, alternando alimenti funzionali (bustine, zuppe, barrette proteiche) e piatti naturali
- Verdure consentite: finocchi, zucchine, cetrioli, radicchio, cicoria, rucola
- Integrazione di magnesio, potassio, vitamine B e C, per evitare la “keto flu”
- Monitoraggio settimanale con bioimpedenziometria e diario energetico
“A differenza di altre diete, non ho avuto sbalzi d’umore. Anzi, già dopo la prima settimana mi sentivo più serena, più ‘chiara’ nella testa. Non è facile da spiegare, ma il cibo giusto mi dava lucidità.”
Benefici oltre il peso
Cinzia perde 8 kg in due mesi, ma i benefici non si limitano all’aspetto fisico:
- Miglioramento della qualità del sonno
- Azzeramento della fame nervosa pomeridiana
- Riduzione del gonfiore intestinale
- Aumento della soglia di attenzione e concentrazione
Durante il percorso non pratica sport ad alta intensità, ma inserisce 40 minuti di camminata veloce ogni mattina. Il sonno si stabilizza, l’umore si riequilibra, e l’energia generale migliora visibilmente.
“È come se avessi riformattato il mio corpo. Dormivo bene, pensavo meglio, e finalmente mi svegliavo senza dolore.”
Il mantenimento: una fase-ponte verso la libertà alimentare
Dopo la fase attiva, Cinzia affronta un percorso di reintroduzione graduale dei carboidrati, suddiviso in 4 settimane. Il piano prevede:
- Aggiunta progressiva di frutta (mirtilli, mela verde, melagrana)
- Porzioni crescenti di cereali integrali (quinoa, riso basmati, avena)
- Introduzione controllata di legumi
- Monitoraggio continuo del peso e del tono dell’umore
Oggi segue un’alimentazione low-carb equilibrata, con occasionali giorni “chetogenici” di richiamo.
“Non ho più bisogno di una dieta rigida, ma so cosa mi fa bene e cosa mi intossica. La cosa migliore è che ho smesso di usare il cibo per reagire allo stress.”
Una chetogenica al femminile
Il caso di Cinzia evidenzia come la dieta chetogenica possa offrire benefici anche a chi non ha un forte sovrappeso, ma soffre di dismetabolismi, stanchezza cronica o infiammazione subclinica. L’aspetto chiave è la personalizzazione, soprattutto per le donne, il cui sistema ormonale è più complesso e sensibile ai cambiamenti alimentari.
“Il corpo di una donna cambia a ogni decade. Serve un piano che tenga conto non solo delle calorie, ma dell’intero equilibrio neuroendocrino.”
Esperienza di dieta chetogenica
Cinzia oggi pesa 59 kg, ha una routine alimentare sostenibile, non vive più la fame come minaccia né il cibo come fuga. La sua storia dimostra che una dieta può essere anche un percorso di consapevolezza, quando è fatta con metodo e ascolto.
“Non è solo questione di chili. È questione di sentirsi in linea con se stessi. E io non mi sentivo così da anni.”