La Nutraceutica, ovvero i farmaci e il cibo insieme per curare le malattie metaboliche. E’ davvero possibile?

Per combattere ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, osteoartrosi, sindromi menopausali, ipertrofia prostatica benigna e molte altre condizioni cliniche complesse, i medici hanno nuovi e inaspettati strumenti. Gli alimenti funzionali.

Le applicazioni della scienza farmaceutica agli alimenti hanno creato una nuova categoria di prodotti, che non sono farmaci e sono qualcosa in più dei tradizionali alimenti.

Sono nutraceutici – spiega il Professor Arrigo Cicero – che sono alimenti estremamente più puri e quindi sicuri ed assorbibili dall’organismo, specie tramite l’uso di fitosomi e di nanoemulsioni

Il Professor Cicero, ricercatore confermato dell’Università di Bologna e Presidente di Sinut, la Società Italiana Nutraceutica, spiega all’Accademia della Dieta i 3  principali obiettivi di benessere che la Nutraceutica si propone di ottenere:

  • Ridurre l’incidenza e/o l’intensità di fattori di rischio per malattia, riducendo quindi l’incidenza di nuovi casi o allontanandone la manifestazione più evidente nei soggetti a rischio
  • Ridurre sintomi o marcatori di rischio in pazienti già interessati da marcatori precoci di malattia
  • Ridurre i dosaggi delle terapie farmacologiche convenzionali e/o tamponarne/bilanciarne gli eventuali effetti collaterali.

Sono chiaramente 3 obiettivi importantissimi.

Con la riduzione dell’intensità dei fattori di rischio (o addirittura la riduzione della loro incidenza) si ottiene la prevenzione di malattie metaboliche, dall’obesità al diabete.

Con la riduzione dei sintomi o dei marcatori di rischio in pazienti già interessati dalla malattia (anche se nelle fasi iniziali) si può migliorare l’efficacia delle diete o dei regimi alimentari ristretti.

Con la riduzione dei dosaggi delle terapie farmacologiche convenzionali si può ottenere ciò che il paziente, in fondo desidera, una parziale e progressiva regressione della fase acuta della malattia.

Ma come è possibile che esistano alimenti in grado di sostituire parzialmente  (o del tutto) i farmaci?

L’impiego di formulazioni standardizzate – continua il Professor Cicero –  a partire da materie prime di alta qualità, unito all’applicazione di tecniche farmaceutiche atte a rendere questi principi attivi meglio assorbibili dall’organismo ha cambiato moltissimo l’asset della nutraceutica”.

Infatti oggi la nutraceutica è  vista come un vero e proprio strumento da inserire nell’armamentario terapeutico. La comunità scientifica ha infatti avallato questo concetto inserendo negli ultimi anni numerosi nutraceutici nelle linee guida nazionali ed europee.

La tecnologia alimentare è quindi un utile strumento per migliorare la propria condizione di salute. In Italia sono molti i medici che integrano nelle proprie terapie dietologiche alimenti funzionali che migliorano i risultati (parliamo anche di quantità di peso) in termini sia quantitativi, il numero di kg persi, sia qualitativi, ovvero su che tipo di kg il paziente è andato a perdere (massa magra o massa grassa).

L’idea è che una dieta del genere, che non a caso è chiamata terapia, sia da avviare sotto stretto controllo medico, in modo da valutare in anticipo tempi, modi e quantità del percorso, allo scopo di ridurre il quantitativo di farmaci, la massa corporea e, in alcuni casi, vedere la propria condizione clinica di diabetico migliorare in modo considerevole.

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