Roberto ha 46 anni e lavora come informatico in una grande azienda. Vita sedentaria, lunghe ore davanti al monitor, pasti spesso disordinati. “Non ero in forte sovrappeso, ma ero spento. Mi alzavo stanco, mi addormentavo davanti alla tv, avevo sempre fame anche dopo aver mangiato.”

Non è una visita medica a fargli cambiare rotta, ma un senso crescente di inadeguatezza corporea e mentale: “Avevo la sensazione che il mio corpo non mi appartenesse più. Che fosse diventato solo un contenitore da trascinare.”

Su consiglio di un’amica, contatta una nutrizionista specializzata in approccio low carb e chetogenico. “Non volevo solo perdere peso. Volevo cambiare livello di funzionamento.”


🧬 Da glicemia altalenante a stabilità metabolica

La valutazione iniziale evidenzia:

  • BMI nella fascia del sovrappeso (82 kg per 1,73 m)
  • Glicemia a digiuno 103 mg/dl
  • Pressione borderline
  • Livelli di trigliceridi alti
  • Crampi notturni frequenti, fame serale, fatica cronica

“Ero un classico borderline. Nulla di clinico, ma tutto sfasato. E io lo sentivo.”

La nutrizionista propone un protocollo chetogenico completo, senza pasti pronti e con monitoraggio settimanale. Obiettivo: perdere peso, migliorare la sensibilità insulinica e ritrovare energia mentale.


🍳 Il protocollo: cibo semplice, orari regolari, routine stabile

Roberto segue per 8 settimane una dieta chetogenica normocalorica, con circa 1300–1400 kcal al giorno, costruita su alimenti freschi e cucinati a casa.

Giorno tipo:

Colazione
– Omelette con erbette + caffè nero

Pranzo
– Salmone al forno + insalata di cetrioli + olio EVO

Cena
– Pollo alla griglia + broccoli saltati

Spuntino (opzionale)
– Noci (10 g) o 1 cucchiaino di burro di mandorle

Carboidrati sotto i 25 g/die, con abbondanza di fibre da verdure e fonti lipidiche di qualità. Acqua 2,5 L/die, integrazione di magnesio e vitamina D.

“Mangiare meno ma meglio mi ha dato subito una lucidità diversa. Era come togliere rumore di fondo dalla testa.”


📉 I risultati: 10 kg in meno e zero cali di energia

Dopo 2 mesi:

  • Peso: da 82 kg a 72 kg
  • Glicemia: stabilizzata su 88–90 mg/dl
  • Crampi scomparsi
  • Niente più attacchi di fame
  • Umore stabile, maggiore capacità di concentrazione

“Mi sembrava di vivere in modalità ‘basso consumo energetico’. Poi, all’improvviso, avevo più ore piene nella giornata. Come se il tempo fosse tornato mio.”

Durante la fase di mantenimento, Roberto adotta una low carb flessibile con piccoli reinserimenti:

  • Riso basmati 1–2 volte a settimana
  • Frutta solo al mattino
  • Cena sempre proteica e priva di carboidrati
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🔁 Meno stress, più consapevolezza

Un effetto inatteso del percorso è stato il cambiamento nella gestione dello stress. “Prima reagivo mangiando. Ora, spesso non ho fame nemmeno nei giorni complicati. Non è forza di volontà, è che il mio corpo è meno instabile.”

La chetogenica ha fatto emergere una nuova versione di sé stesso, non solo più leggera, ma più centrata.

“La vera sorpresa non è stata perdere peso. È stato scoprire che potevo funzionare meglio, essere più lucido, più presente. Questo non me l’aveva mai detto nessuna dieta.”


La testimonianza di Roberto mostra come la chetogenica possa essere uno strumento per riappropriarsi di sé stessi, soprattutto in chi ha bisogno di ritrovare non solo forma fisica, ma una base stabile da cui ripartire. Senza estremismi, ma con metodo, supporto e un ascolto continuo del corpo.

“Non ho trovato una dieta. Ho trovato un meccanismo che mi assomiglia.”

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