L’epidemia di obesità continua a crescere a livello globale, con gravi implicazioni per la salute pubblica. L’obesità non è solo una questione estetica, ma è strettamente legata a numerose malattie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’apnea ostruttiva del sonno e il cancro. In questo contesto, la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) si sta affermando come una strategia nutrizionale di successo per la gestione dell’obesità. Questo articolo esplora un recente studio pubblicato su Journal of Translational Medicine che fornisce una guida pratica per l’implementazione della VLCKD nei pazienti obesi.

La VLCKD è una dieta altamente restrittiva, caratterizzata da un apporto molto basso di carboidrati (in genere meno di 30 grammi al giorno) e una relativamente alta percentuale di grassi e proteine (ma non un eccesso in assoluto). Questa dieta induce uno stato di chetosi, per cui il corpo brucia grassi invece dei carboidrati per produrre energia. Questo stato metabolico ha mostrato di avere effetti benefici non solo sulla perdita di peso, ma anche sul profilo metabolico e sull’infiammazione.

L’obiettivo dello studio era fornire una guida pratica per i professionisti della nutrizione sulla gestione della VLCKD nei pazienti con obesità. Gli autori sottolineano l’importanza di un approccio strutturato e monitorato per massimizzare i benefici della dieta e minimizzare i potenziali effetti collaterali.

Il protocollo VLCKD è suddiviso in tre fasi principali: attiva, di rieducazione e di mantenimento.

  1. Fase attiva: Questa fase è caratterizzata da una dieta a bassissimo contenuto calorico (600-800 kcal al giorno), con un apporto molto basso di carboidrati e lipidi. I pazienti consumano preparati proteici di alto valore biologico insieme a verdure a basso indice glicemico. Questa fase dura generalmente tra le 8 e le 12 settimane, fino a quando il paziente perde circa l’80% del peso desiderato.
  2. Fase di rieducazione: In questa fase, i pazienti reintroducono gradualmente diversi gruppi alimentari mentre partecipano a un programma di rieducazione alimentare. L’obiettivo è mantenere il peso perso a lungo termine.
  3. Fase di mantenimento: L’ultima fase prevede un piano alimentare equilibrato in carboidrati, proteine e grassi per promuovere uno stile di vita sano e prevenire il recupero del peso.
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La VLCKD è indicata principalmente per pazienti con obesità grave o complicata, pazienti con comorbilità che necessitano di una rapida perdita di peso e individui con malattie metaboliche come il diabete di tipo 2. Tuttavia, ci sono controindicazioni importanti da considerare, tra cui la gravidanza, l’insufficienza renale o epatica, e disturbi alimentari gravi.

Lo studio sottolinea che la VLCKD ha dimostrato effetti benefici su vari parametri antropometrici e metabolici, tra cui la riduzione del BMI, del peso, della circonferenza della vita e dei livelli di glucosio e insulina. Tuttavia, è essenziale monitorare attentamente i pazienti per prevenire e gestire effetti collaterali come disidratazione, ipoglicemia, letargia, alitosi e disturbi gastrointestinali.

La VLCKD rappresenta uno strumento terapeutico ideale per la gestione dell’obesità, in particolare per quei pazienti che hanno già tentato di perdere peso con altre diete senza successo. Una volta raggiunto l’obiettivo di peso, è fondamentale promuovere uno stile di vita sano per mantenere i risultati a lungo termine. Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di una supervisione clinica continua per garantire la sicurezza e l’efficacia della dieta.

In sintesi, la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico offre una promettente strategia per affrontare l’obesità e migliorare la salute metabolica dei pazienti, fornendo al contempo una guida chiara e pratica per i professionisti della salute.