Valentina ha 34 anni, lavora come insegnante di scuola primaria e da qualche anno combatteva con un senso costante di stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione. “Non era tanto il peso. Avevo preso 7–8 chili dopo la pandemia, ma il problema era che non mi riconoscevo più. Ero sempre gonfia, sempre nervosa, senza forza.”
Aveva provato a tornare “in riga” da sola, limitando i carboidrati, provando a camminare di più, ma con risultati minimi e mai duraturi. “Mangiare meno mi faceva venire ancora più voglia di mangiare. E la sera arrivavo distrutta, col cervello in tilt.”
A indirizzarla verso un approccio diverso è stata una collega, che le ha parlato del metodo Penta: un protocollo chetogenico strutturato, con integrazione mirata, controllo medico e supporto costante.
🧭 Un protocollo ben guidato, non improvvisato
Valentina si affida a una biologa nutrizionista specializzata in dieta chetogenica di tipo VLCKD certificata Penta. Il primo colloquio serve per valutare:
- Stato metabolico e composizione corporea
- Orari lavorativi, livelli di stress, qualità del sonno
- Relazione col cibo e precedenti tentativi falliti
“Per la prima volta qualcuno mi ha ascoltata sul serio. Non era solo ‘perdi peso’, era ‘ritrova equilibrio’. E mi ha convinta.”
Il piano prevede una fase attiva di 6 settimane, con pasti bilanciati a basso contenuto calorico, combinando:
- Preparati proteici certificati (bevande, zuppe, barrette)
- Verdure fibrose a basso tenore di carboidrati
- Integrazione di omega 3, sali minerali, vitamina D, B12
- Monitoraggio regolare della chetonemia
🥗 Il piano settimanale
Il protocollo, supervisionato dal team Penta, è scandito in 5 pasti giornalieri:
Colazione: preparato proteico + caffè amaro
Spuntino: barretta cheto o bevanda proteica
Pranzo: fesa di tacchino + zucchine cotte + olio EVO
Merenda: mousse proteica o frutta a guscio (5–10 g)
Cena: zuppa proteica + insalata verde
L’apporto calorico giornaliero si aggira tra 800–900 kcal, con meno di 20 g di carboidrati netti.
📉 I risultati: meno chili, più presenza
Dopo 3 settimane, Valentina sente i primi effetti:
- Gonfiore sparito
- Energia mentale più costante
- Niente più cali di concentrazione al pomeriggio
- Umore più stabile, migliore qualità del sonno
Alla fine della fase attiva, ha perso 7,8 kg, di cui 6,2 kg di massa grassa e solo 0,6 di massa magra. Ma il vero cambiamento è interno.
“Non mi sentivo più schiacciata. Avevo di nuovo forza mentale. Per me è stato quasi più importante della bilancia.”
🔁 Transizione e mantenimento
La fase di transizione del metodo Penta prevede:
- Graduale reintroduzione di carboidrati a basso IG (verdure amidacee, frutta)
- Ripristino della colazione “vera” con uova, yogurt intero, semi
- Mantenimento di 3–4 pasti al giorno con timing regolare
- Sostituzione dei pasti proteici con alimenti naturali
- Attività fisica leggera: camminata, yoga, esercizi di mobilità
Valentina ha deciso di mantenere una dieta low carb mediterranea, con ricariche settimanali di carboidrati controllati.
💬 La vera conquista: lucidità e stabilità
“Avevo sempre vissuto pensando che per dimagrire servisse soffrire. Invece stavo meglio già nei primi giorni. Mangiavo meno, ma ero più presente, più lucida, più viva.”
Valentina oggi pesa 60 kg (da 67,8 iniziali), ma ha smesso di pesarsi ogni giorno. Ha mantenuto il peso per oltre sei mesi, senza tornare mai alla fame compulsiva di prima.
“Non ho fatto solo una dieta. Ho cambiato modo di funzionare. E questo non me lo toglie più nessuno.”
Con il metodo giusto, il supporto adeguato e una dieta chetogenica ben calibrata, anche il corpo più resistente può ritrovare equilibrio. Ma è nella testa, nella chiarezza mentale e nella stabilità emotiva, che spesso avviene il cambiamento più profondo.
“Perdere peso era l’obiettivo. Ritrovare me stessa è stato il risultato.”