L’importante è che il guru sia contro il Sistema, così avrà orde di seguaci pronte a credergli. Ma è una novità?

Qualche giorno fa sul magazine Vanity Fair sono state riportate importanti considerazioni del Professor Giovanni Spera sulla questione dieta Life 120 di Adriano Panzironi. Chi è Panzironi? Panzironi è un giornalista pubblicista, non un medico, noto per essere l’autore del libro best-seller “Vivere 120 anni”: Le ricerche, le ricette e le verità che nessuno vuole raccontarti (2014). Il metodo Panzironi, denominato per l’appunto Life 120, è già oggetto di procedimento da parte dell’AGCOM che ha irrogato una multa per avere diffuso informazioni potenzialmente lesive della salute.

Qui di seguito pubblichiamo la nota stampa integrale redatta dal Professor Spera.

Il meccanismo è sempre lo stesso. Un astuto aspirante guru arruffapopoli decide di investire un po’ di denaro ed un bel po’ di tempo per diventare un vero guru e cosa fa? Sceglie una notizia letta da qualche parte che abbia le caratteristiche giuste per poter coinvolgere le orde sempre più vaste di persone deluse ed insoddisfatte da quanto propone loro il mondo politico, delle istituzioni e delle opinioni ufficialmente noiose del mondo scientifico. Facciamo un esempio? Vaccini, le cure per il cancro o delle malattie rare. 

Spessissimo la notizia scelta ha a che fare con l’alimentazione ed i suoi riflessi sulla salute, insomma con le DIETE. Meglio ancora se la notizia ha un fondamento di veridicità almeno parziale. 

A questo punto comincia ad elaborarla, a diffonderla capziosamente e trasformarla in un assioma alla base di tutti i mali o in grado di risolverli tutti, ci scrive qualche libro dal titolo suggestivo ed accattivante, meglio se con toni apertamente aggressivi e apodittici contro i detentori tirannici dei poteri culturali ufficiali ed il gioco è fatto. 

Attenzione! le orde di potenziali seguaci in agguato sono sempre tanto più disposte a leggere avidamente ed a far propri gli elaborati apodittici della notizia di base quanto più l’elaboratore guru è totalmente privo di qualunque titolo, conoscenza o semplice esperienza personale sul tema prescelto: il vuoto culturale insomma è garanzia di spontaneità, onestà e credibilità.

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La notizia, arcinota da anni, è che nel mondo tra i cibi che si producono e si consumano in eccesso, oltre alla carne ci sono i cosiddetti vegetali amidacei (starchy vegetables), i cereali insomma ricchissimi di carboidrati (glucosio nelle sue varie forme) come le farine di grano e mais, il riso, le patate, ecc. Non solo, si sa da un bel po’ di tempo che il lato debole ed il vero rischio della cosiddetta globalizzata e demonizzata western diet, la dieta occidentale che specie negli USA è responsabile dell’epidemia di obesità e diabete, è l’eccessivo consumo di questi elementi piuttosto o comunque oltre, che dei grassi saturi abbondanti nelle carni rosse e nei prodotti caseari.

Tutto ciò è dettagliatamente documentato, descritto ed approfondito in una recentissima,colossale pubblicazione sulla mitica rivista scientifica The Lancet ( EAT-Lancet Commission on health diets from sustainable food systems Vol 393. 447 -492 February 2, 2019) ad opera di una commissione dei massimi esperti mondiali di alimentazione e salute a cui la Fondazione EAT (www.thelancet.com/commissions/EAT)  aveva commissionato uno studio durato numerosi anni in giro per l’intero pianeta ed il cui obiettivo era provare a dettare le regole di base universali per una corretta ed equilibrata alimentazione e per la relativa e conseguente produzione alimentare.

Arcinoto è anche da sempre che l’eccessivo continuo apporto alimentare di carboidrati e comunque di calorie induce fatalmente ad un aumento di peso che si realizza con un accumulo di energia di riserva (sic!) sotto forma di grasso e poi anche di diabete di secondo tipo (non dipendente cioè dalla mancanza di insulina come il primo tipo, ma dal suo eccesso inutilizzabile) e che come evidente conseguenza la inversione di tendenza, la perdita cioè del peso in eccesso, si può ottenere (se e quando ci si riesce) riducendo drasticamente calorie e soprattutto carboidrati per il tempo necessario.

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E’ il problema del secolo, di non facile soluzione medica ma anche sociale ed economica anche se i meccanismi fisiopatologici alla base del fenomeno sono noti ed in particolare gli endocrinologi conoscono nei dettagli i delicati equilibri ormonali della regolazione del bilancio energetico e di quello tra fame e sazietà, oltre naturalmente quelli tra insulina e glucosio circolante e/o intracellulare.

Allora dov’è la notizia? Semplicemente nella demonizzazione e messa al rogo del glucosio e delle sue fonti, demonizzazione insensata in quanto in base al presupposto, condivisibile, del danno da eccessivo consumo, il fustigatore di costumi dichiara una guerra senza quartiere al più nobile dei macronutrienti alimentari, il glucosio che, in condizioni normali ed alle giuste dosi, è la fonte energetica più efficace e “pulita” per tutte le cellule dell’organismo, fin dai tempi in cui l’homo Sapiens dopo il Paleolitico ha cominciato a divenire agricoltore spiccando il volo verso l’evoluzione genetica, intellettiva e funzionale attuale. Guerra insensata, giustificata solo da mirabolanti ed assolutamente senza fondamento promesse di longevità e fasulle ed indimostrabili miracolose guarigioni dalle più strampalate patologie. Terreno fertile del successo mediatico la suggestione, profusa a piene mani e con ogni mezzo mediatico, del vuoto culturale e documentale totale e pertanto ideale per chi gode del piacere di contestare l’odiato “sistema”. Ed il sistema reagisce, purtroppo inopportunamente. Invece di lasciar scivolare rapidamente nel fatale oblio tali rappresentazioni, il sistema condanna duramente pubblicamente, le istituzioni si strappano i capelli, condannano, cancellano, sospendono, radiano, multano, denunciano, interrogano ed intervistano, insomma regalano pubblicità gratuita al guru ormai consolidato dai numeri. Così facendo però si rischia di danneggiare pesantemente proprio il mondo scientifico reale, il depositario delle parziali verità insite nel messaggio mediatico martoriato tra pro e contro senza mediazioni né spiegazioni plausibili.

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Se il guru inneggia alla vita low carb, per reazione istintiva ed immediata il mondo della comunicazione che vuole essere politically correct condanna senza appello chi osa rinunciare al piatto di spaghetti e lo bolla come fedifrago nemico e traditore della nostra sacrosanta Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità.

Certo la Dieta Mediterranea, col suo 60% di carboidrati, non è la Madre di tutti i Mali come predica solennemente il guru ma è anche vero che in un grande obeso diabetico, magari con complicanze cardiovascolari, una dieta con basso o molto basso apporto di carboidrati è assolutamente non solo da consigliare ma da imporre e lo si deve poter tranquillamente dire.

Una guerra al contrario, di reazione, ad una scelta clinicamente giustificata di alimentazione low carb, rischia di compromettere poi la prosecuzione degli studi clinici e sperimentali che si basano sulla valutazione, di attualissima ed intrigante potenzialità scientifica e terapeutica, degli effetti del bassissimo apporto di carboidrati, in grado di indurre il temporaneo stato di “chetosi”.

Le “Diete Chetogeniche” sono al centro di un accesissimo dibattito scientifico a livello internazionale in virtù del possibile uso come vere e proprie Terapie Dietetiche in una serie di condizioni cliniche in concorrenza ed in alternativa a terapie farmacologiche e chirurgiche e sarebbe grave un eventuale danno di immagine indotto dal “fuoco amico” di una lotta irriflessiva o mal programmata ad astuti venditori di illusioni.

Professor Giovanni Spera | Endocrinologo, già Ordinario di Medicina Interna della Sapienza Università di Roma