Sono in molti a chiedersi se non ci sia un modo per prevenire il Coronavirus e in generale quali siano i rapporti tra Covid-19 e Dieta. In un articolo di qualche settimana fa abbiamo parlato con l’infettivologo Matteo Bassetti del Policlinico San Martino di Genova della relazione tra obesità e Covid 19. Il Dottor Bassetti ci ha spiegato nel dettaglio lo studio di Petrilli sul BMJ evidenziando un dato alquanto rilevante, cioè su 4.000 pazienti newyorkesi, il 40% sono risultati affetti anche da obesità e il 25% da diabete. Altri dati sono arrivati anche dalla Francia, da Lione e da Lille, a conferma di una correlazione tra obesità e sintomi gravi da Coronavirus.

PERCH’ L’OBESITA’ E’ UN FATTORE DI RISCHIO PER IL COVID-19? LEGGI L’ARTICOLO

Già a giugno sembrava che la dieta chetogenica potesse avere un impatto nell’attenuare la iperattivazione della risposta immunitaria da Covid, ma il trial era ancora in corso e i risultati erano parziali. Oggi notizie più certe arrivano dallo studio pilota la cui anteprima è stata pubblicata sulla rivista Nutrition. Alla domanda Una dieta chetogenica normocalorica può proteggere dalla mortalità per Covid? rispondono Matteo Bassetti e Samir Giuseppe Sukkar, direttore responsabile UOD Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Martino di Genova.

Il punto di partenza della ricerca è il seguente: le forme più gravi di Covid-19 sono caratterizzate dalla cosiddetta “sindrome da tempesta da citochine” (CSS) e dalla coagulazione intravascolare disseminata (DIC).

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La tempesta da citochine si nota in particolar modo in soggetti diabetici, obesi, come sottolineato sopra, ipertesi e con malattie cardiovascolari. Gli scienziati partendo dai dati a disposizione affermano che l’azione della dieta chetogenica in questo quadro clinico e tutt’altro che banale e scontata. La riduzione dell’apporto di glucosio per la glicolisi aerobica nei macrofagi M1 è dimostrato che può favorire il processo antinfiammatorio tramite la modulazione del metabolismo immunitario. L’obiettivo principale è infatti proprio quello di inibire l’iperattivazione degli M1. Lo studio controllato e randomizzato è stato sviluppato presso l’IRCCS San Martino di Genova e presentato al Comitato Etico Regionale.

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Covid-19 e Dieta Chetogenica hanno un rapporto che deve ancora essere esplorato completamente. Ricordiamo che il meccanismo della dieta chetogenica prevede una riduzione delle calorie e dei carboidrati in modo da indurre in maniera autonoma il glucosio e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo. Con il termine dieta chetogenica infatti si fa riferimento ad una dieta che produce corpi chetonici. I corpi chetonici, ovvero tre composti normalmente presenti nel sangue in piccole quantità: l’acetone, l’acido acetoacetico e l’acido beta-idrossibutirrico, sono capaci di migliorare la lipolisi e l’ossidazione lipidica cellulare così favorendo il dimagrimento. Questa strategia nutrizionale è finalizzata anche ad altri obiettivi come il controllo di iperglicemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa e sindrome metabolica e funziona anche quando la chetosi si ottiene con la sola riduzione drastica dei carboidrati senza necessariamente ridurre l’apporto calorico, come appunto è opportuno nei pazienti più gravi. Insomma l’alimentazione è tutt’altro che un fattore marginale nella salute di un individuo, anche quando parliamo di virus e pandemie.