La risposta arriva da uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Nutrients”, condotto e coordinato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Catania

Ancora una volta la dieta chetogenica mostra importanti effetti anti infiammatori. Questa volta al centro c’è la qualità della vita dei pazienti con infiammazione prostatica cronica che come dimostra il recente studio tutto italiano, intitolato “Beneficial Effects of the Very-Low-Calorie Ketogenic Diet on the Symptoms of Male Accessory Gland Inflammation”, la chetosi ha una buona efficacia su tutti gli outcomes analizzati.

Nello specifico la ricerca, coordinata dai docenti in Endocrinologia Aldo E. Calogero, Sandro La Vignera e Rosita A. Condorelli dell’Università di Catania in collaborazione con il prof. Antonio Aversa dell’Università di Catanzaro e con il prof. Massimiliano Caprio dell’Università Telematica San Raffaele di Roma, prova che il raggiungimento di moderata chetosi persistente di un periodo di 3 mesi può condizionare disturbi minzionali, dolore pelvico cronico, funzione sessuale, frequenza di ricorso a terapia farmacologica nei pazienti con infiammazione prostatica cronica. Insomma risultati importanti che aprono la strada ad una ricerca e ad un approccio metabolico nella cura dell’infiammazione alla prostata.

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