Una delle cose migliori da fare per mantenersi in saluti è praticare costante movimento. E’ risaputo da secoli quanto è importante restare fisicamente attivi, ma quella che era una saggezza popolare oggi grazie a molti dati a sostegno è un vero e proprio fattore di studio per la scienza. Durante la pandemia un gruppo di scienziati ha monitorato delle persone fisicamente attive scoprendo che a quei soggetti era associato un minor rischio di infezione e una minore probabilità di contrarre Covid-19 grave. Lo studio è stato pubblicato da poco sul British Journal of Sports Medicine ,suscitando molto entusiasmo tra gli sportivi, ma per gli esperti di immunologia i risultati, seppur importanti, vanno interpretati con cautela.
Gli esperti che studiano l’immunologia e le malattie infettive sono più cauti nell’interpretazione dei risultati, ma concordano sul fatto che l’esercizio fisico può aiutare a proteggere la salute attraverso diversi meccanismi. Infatti gli scienziati hanno osservato che le persone in forma sembrano avere tassi più bassi di infezione del tratto respiratorio. Le persone che si allenano hanno malattie meno gravi spiega David Nieman, professore di salute e scienze motorie all’Appalachian State University.
L’idea è che l’esercizio fisico, mediante l’aumento di circolazione delle cellule immunitarie, può combattere virus e batteri. Per il Dottor Nieman il sistema immunitario mediante lo sport diventa più reattivo e capace di lottare meglio contro gli agenti patogeni. Negli esseri umani sani l’attività fisica è anche collegata ad una minore infiammazione cronica.
Fare esercizio fisico regolarmente aiuta a ridurre l’obesità, il rischio di malattie cardiache, ma non solo. Sappiamo che l’allenamento se è costante migliora il sonno, l’umore, il metabolismo dell’insulina e anche la salute cardiovascolare. Ma aldilà dell’esercizio fisico oggi sappiamo che esiste una vera e propria relazione tra grasso viscerale in eccesso e infiammazione.
Ancora una volta, grazie a validi studi sappiamo che il tessuto adiposo lungi dall’essere un materiale inerte va incontro a fenomeni di infiammazione, si crea quella che viene definita la adiposopatia che genera molecole infiammatorie che hanno poi risvolti generali sulla salute complessiva dell’individuo. L’infiammazione di basso grado cronica può dare problemi cardiovascolari e impatta sulle difese immunitarie così generando, come abbiamo visto durante la pandemia da Sars Covid 2, una minore resistenza alle infezioni. Tant’è che questi dati sono stati recepiti rapidamente dall’ISS che ha fatto partire da subito la vaccinazione proprio nei pazienti obesi.