Uno studio recente, guidato dal Prof. Luigi Barrea e pubblicato sul Journal of Translational Medicine, getta nuova luce sulle differenze di genere nell’aderenza alla Dieta Mediterranea (MD) e sul loro impatto sul rischio cardiovascolare (CVR) nell’obesità.

Lo studio trasversale ha coinvolto 968 donne e 680 uomini, valutando stili di vita, parametri antropometrici e la loro aderenza alla MD. I risultati hanno mostrato che le donne avevano un’adesione significativamente più elevata alla MD e livelli più bassi di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP) rispetto agli uomini. Le donne tendevano anche a consumare maggiormente verdure, frutta, legumi, pesce e noci, mentre gli uomini preferivano carni rosse, bevande gassate e dolci commerciali.

L’adesione alla Dieta mediterranea è emersa come un fattore chiave nella gestione del rischio cardiovascolare nell’obesità, con le donne che mostravano un CVR inferiore rispetto agli uomini. Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare le differenze di genere nell’elaborare piani nutrizionali personalizzati per la gestione dell’obesità e del CVR.

Questo studio è significativo perché suggerisce che un approccio più personalizzato nella prescrizione dietetica potrebbe migliorare i risultati della salute cardiovascolare. È importante che i professionisti della salute tengano conto delle preferenze alimentari legate al genere quando raccomandano la MD ai pazienti obesi. L’aderenza a una dieta ricca di verdure, frutta e pesce può essere particolarmente vantaggiosa per le donne, mentre gli uomini potrebbero beneficiare di una riduzione nell’assunzione di carni rosse e alimenti lavorati. Di conseguenza come prospettiva futura lo studio in questione apre la strada a future ricerche sulla personalizzazione degli interventi dietetici in base al genere. Allo stesso tempo, sottolinea l’importanza di educare entrambi i sessi sui benefici di un’alimentazione sana e bilanciata per prevenire malattie legate all’obesità e al rischio cardiovascolare.