In uno studio pilota prospettico condotto presso l’Unità di Dermatologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli pubblicato su Journal of Translational Medicine che vede tra i firmatari: Ludovica Verde, Sara Cacciapuoti, Giuseppina Caiazzo, Matteo Megna, Fabrizio Martora, Annarita Cavaliere, Maria Mttera, Maria Maisto, Gian Carlo Tenore, Annamaria Colao, Silvia Savastano, Giovanna Muscogiuri & Luigi Barrea, è emersa una nuova speranza per le donne affette da idrosadenite suppurativa (HS) e sovrappeso o obesità. L’HS, una condizione dermatologica infiammatoria cronica associata frequentemente all’obesità, presenta sfide significative nella gestione e nel trattamento. Tuttavia, i risultati di questo studio indicano che la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) potrebbe offrire miglioramenti notevoli.

L’HS, conosciuta anche come acne inversa, colpisce principalmente le aree del corpo con una densità elevata di ghiandole apocrine, come le ascelle e le regioni anogenitali, portando a noduli infiammatori, ascessi, tratti sinusali e cicatrizzazione estesa. Questa condizione può causare dolore, cattivo odore e disfiguremento fisico, incidendo significativamente sulla qualità della vita dei pazienti.

Il legame tra HS e obesità è ben documentato, con studi che indicano una prevalenza maggiore di obesità tra i pazienti con HS rispetto alla popolazione generale. La perdita di peso si è dimostrata efficace nel ridurre la gravità dell’HS, sottolineando il potenziale impatto positivo delle modifiche dietetiche e dello stile di vita nella gestione di questa condizione.

Metodologia dello studio

Lo studio ha incluso 12 donne con HS e sovrappeso o obesità, non trattate precedentemente, che hanno aderito alla VLCKD per 28 giorni. Sono stati valutati parametri antropometrici, la composizione corporea tramite analisi di impedenza bioelettrica, i livelli di trimetilammina N-ossido (TMAO), lipoproteine a bassa densità ossidate (oxLDL) e derivati dei metaboliti reattivi dell’ossigeno (dROMs) sia all’inizio che al termine della fase attiva della dieta.

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Risultati significativi

I risultati hanno mostrato miglioramenti generali nei parametri antropometrici e nella composizione corporea, con una riduzione significativa del punteggio di Sartorius, indice della gravità clinica dell’HS. Questa riduzione è coincisa con cali significativi nei livelli di TMAO, dROMs e oxLDL, marcatori rispettivamente di disbiosi, stress ossidativo e rischio cardiovascolare. Questi cambiamenti indicano il potenziale utilizzo della VLCKD nella gestione dell’HS e delle sue associazioni metaboliche in donne con sovrappeso o obesità.

Dichiara Ludovica Verde, prima firmataria dello Studio:

Siamo entusiasti di condividere i risultati rivoluzionari del nostro studio pilota che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui affrontiamo l’idrosadenite suppurativa (HS) nelle donne con sovrappeso o obesità. I dati raccolti suggeriscono che una dieta innovativa, la VLCKD, potrebbe rappresentare una svolta cruciale nella gestione di questa condizione dermatologica cronica e spesso debilitante. Questo nuovo approccio ha dimostrato di ridurre l’infiammazione e l’ossidazione, migliorando nel contempo il microbiota intestinale. Questo significa intervenire direttamente sull’ambiente infiammatorio e ossidativo tipico dell’HS, offrendo una speranza reale per coloro che ne soffrono. I risultati preliminari sono sorprendenti e sottolineano l’importanza di esplorare approcci dietetici innovativi nella gestione multidisciplinare dell’HS. Tuttavia, per confermare e approfondire questi risultati, sono necessarie ulteriori ricerche su scala più ampia.In conclusione, questo studio apre nuove prospettive nella gestione dell’HS, offrendo speranza e opportunità per migliorare la qualità della vita delle donne colpite da questa condizione spesso debilitante. Siamo fiduciosi che la ricerca futura continuerà a esplorare e validare l’efficacia della VLCKD e di altri approcci dietetici nel trattamento dell’HS e delle sue complicanze metaboliche.

In breve questo studio pilota suggerisce che la VLCKD possa rappresentare una strategia dietetica efficace e sicura per la gestione dell’HS in donne affette da sovrappeso o obesità. I principali effetti dipendono dalla riduzione dell’infiammazione e dell’ossidazione e dal miglioramento della microbiota intestinale, alterando così l’ambiente infiammatorio e ossidativo tipico di questa malattia cutanea.

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Nonostante i risultati promettenti, sono necessari ulteriori studi, preferibilmente randomizzati, per confrontare l’efficacia e la sicurezza della VLCKD con altri approcci dietetici disponibili per i pazienti con HS. Tuttavia, questi risultati iniziali offrono una nuova direzione nella ricerca di trattamenti efficaci per una condizione spesso difficile da gestire, aprendo la strada a un approccio integrato che include modifiche dietetiche mirate per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da idrosadenite suppurativa.