Ecco come la dieta influenza l’insorgenza di questa tremenda e fastidiosissima patologia neurologica: il Mal di Testa.
Il Mal di Testa ha davvero tanti nomi: cefalea, aura, emicrania. Ciascuno di questi indica un tipo specifico di mal di testa. La Cefalea è un dolore che può essere localizzato ovunque tra il cranio e il collo, l’Emicrania è un dolore che coinvolge una metà della testa, l’Aura è un attacco che limita il campo visivo e precede solitamente l’Emicrania.
Alzi la mano chi non ha mai avuto mal di testa.
Chi non ha mai avuto questo tipo di patologia? Sì, perchè di patologia si tratta.
E’ impossibile identificarla dall’esterno, in modo oggettivo, ma è una condizione che ciascuno di noi prova. Alcuni sperimentano questi problemi neurologici con regolarità allarmante, tanto che si sottopongono anche a terapie per risensibilizzare il corpo dai farmaci e alleviare i sintomi?
Ma perchè viene il mal di testa? Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Nicoletta Rebaudengo, dell’Ospedale Humanitas Gradenigo, che si occupa proprio di cefalea nello specifico ambulatorio dell’istituto.
Bisogna distinguere alcune grosse categorie: le cefalea tensive, in cui sono preponderanti le contratture muscolari legate a stress, disturbo d’ansia e patologie artrosiche del rachide cervicale e le emicranie con e senza aura. Tralasciamo tutte le cefalea secondarie, causate da patologie organiche neurologiche e non, per cui è necessaria una diagnosi differenziale con visite ed esami specialistici.
La fisio-patogenesi delle emicranie è molto complessa e multifattoriale, non ancora pienamente conosciuta e diverse teorie nel tempo sono state proposte. Sicuramente si verifica una aumentata eccitabilità neuronale con riduzione della soglia dolorifica nei pazienti affetti da emicrania, su cui vanno ad agire i fattori scatenanti o triggers.
Molti sono i fattori che intervengono nello scatenare la patologia: oltre alla predisposizione genetica, fattori ormonali, patologie sistemiche, fattori ambientali, climatici, stress, alterazione del ritmo sonno-veglia, utilizzo di terapie farmacologiche. Fondamentale è quindi un’accurata anamnesi ed un diario dettagliato delle crisi e dello stato di salute, con misurazioni pressorie, monitoraggio del sonno, un diario alimentare, per poter indagare meglio i fattori triggers e poterli eliminare, per migliorare la qualità di vita.
Il mal di testa è causato anche da stili di vita sbagliati?
Ho dato sempre estrema attenzione agli stili di vita per la cura delle emicranie – spiega la Dottoressa Rebaudengo – in particolare dieta e attività fisica, con miglioramento nel tempo della frequenza degli attacchi e della qualità di vita, ottenendo molte soddisfazioni. Quando lo ritengo utile, invio le pazienti adatte alla dietista per intraprendere anche una dieta chetogenica ed i risultati preliminari soprattutto nel breve termine sono ottimi. Stiamo mettendo a punto i protocolli per il mantenimento.
Ci sono degli alimenti che causano il mal di testa? Oppure da evitare?
Molti alimenti possono essere responsabili nello scatenare un attacco emicranico, in soggetti predisposti, agendo come “trigger”. Questo succede a causa del loro contenuto in sostanze ad azione vasoattiva, con ripercussioni a livello cerebrale.
In questi casi si scatenerebbe un rilascio di neurotrasmettitori con vasodilatazione, aumento della permeabilità capillare ed edema perivasale, con stimolazione delle terminazioni nervose perivasali. Una di queste amine è la Tiramina, presente in formaggi fermentati e stagionati, avocado, olio di semi vari, alcool, cioccolato; un’altra è l’istamina, presente in crostacei, maiale, pomodori, fragole, salumi, vini, birra. In particolare le bevande alcoliche sono responsabili di aumento di flusso cerebrale, e contengono gli incriminati solfiti.
Inoltre anche molti altri additivi, particolarmente nitriti e nitrati, presenti nelle carni conservate, come salumi, salsicce, hot dog, bacon ed il glutammato monosodico, presente nella salsa di soia, nei cibi asiatici, usati per insaporire alimenti confezionati come zuppe in scatola, preparati dietetici, cibi congelati , sughi preconfezionati, condimenti per insalate, nel dado.
Anche l’assunzione veloce di cibi freddi , ad esempio il gelato al cioccolato o bevande ghiacciate, in soggetti surriscaldati, può scatenare una crisi emicranica.
Cosa bisogna fare per capire quali sono i cibi che “scatenano” il mal di testa?
Un’attenta valutazione dell’alimentazione del paziente, con compilazione di un diario alimentare, l’esclusione di alcuni cibi “trigger”, l’impostazione di una dieta bilanciata, una buona idratazione, con attenzione anche al tipo di cottura dei cibi, privilegiando, ad esempio quella a vapore, possono alleviare le crisi emicraniche e ridurne la frequenza.
Si dice spesso che quando viene mal di testa è perchè si beve poca acqua. E’ un detto comune oppure nasconde un fondo di verità?
“Acqua e mal di testa”: tra i molti fattori coinvolti nell’insorgenza delle crisi cefalalgiche, la disidratazione può essere sicuramente considerata. Si provoca un calo del volume del sangue, minor ossigenazione cerebrale, perdita di elettroliti e alterazione dineurotrasmettitori. Particolare attenzione quindi nella stagione calda, consigliando un’adeguata idratazione, raccomandando di bere almeno 1.5litri di acqua al giorno, oltre a tutti gli altri suggerimenti di stile di vita alimentare corretta.
Gli stili di vita corretti, dall’alimentazione all’attività fisica, sembrano incidere in modo determinante sugli attacchi di mal di testa. E lo stress? E’ una fonte di cefalea ed emicrania? In questo caso pratiche come la Mindfulness aiutano a ridurre l’incidenza della malattia?
La Mindfulness, sviluppando un atteggiamento di consapevolezza accogliente verso quello che accade momento per momento, aiuta a ridurre lo stress e favorisce una visione più libera e positiva della vita. La ricerca dimostra che oltre ai benefici emozionali ha un effetto positivo anche su diversi sintomi fisici, tra cui la riduzione di frequenza ed intensità delle crisi emicraniche.
Un consiglio per i nostri lettori a proposito di stili di vita corretti
Evitare il digiuno, cioè non saltare i pasti e semmai fare piccoli spuntini a metà mattina e pomeriggio. Il digiuno con l’ipoglicemia conseguente infatti puo’ essere una causa scatenante di crisi emicraniche. Molto valido il detto dei nostri nonni :”Colazione da re, pranzo da borghese e cena da povero”. Non saltare mai la colazione. Inoltre un occhio alla cronobiologia e privilegiare cene leggere, senza i cibi triggers, in orario non troppo tardivo, tra le h19 e le 20, con un intervallo di almeno 3 h dal coricarsi, per ridurre l ‘insorgenza di crisi cefalgiche notturne.