Che differenze ci sono tra dieta mediterranea vs dieta cheto? Sono in competizione o sono due cose differenti e che non hanno a vedere nulla o quasi l’una con l’altra?
In realtà le cose sono ancora più semplici: la dieta mediterranea non è in guerra con la dieta chetogenica e l’una non è alternativa all’altra.
Abbiamo chiesto alla Professoressa Katherine Esposito, Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo all’Università degli studi della Campania Vanvitelli cosa ne pensa di tutti quei post e quei video che mettono in competizione la dieta chetogenica e la dieta mediterranea. Hanno senso?
Non ha senso parlare di “competizione” tra le due diete – spiega la Professoressa Katherine Esposito – È piuttosto necessario chiarire che esistono tipologie di diete differenti, ognuna con le sue peculiarità e specificità. La scelta del percorso dietetico deve essere affidata al professionista, il quale valuta il migliore trattamento da proporre in relazione alle esigenze nutrizionali del paziente in terapia.
Proviamo ad analizzare questi due tipi di regime alimentare per capire come possono essere compatibili.
LA DIETA CHETOGENICA E LA CHETOSI
Intanto ci sono diversi tipi di dieta chetogenica, laddove per “chetogenico” si intende un regime dietetico con una carenza di carboidrati tale da indurre il nostro organismo a utilizzare la riserva energetica costituita dai grassi.
La chetosi è una risposta metabolica fisiologica, stimolata dal basso apporto di carboidrati, che porta all’aumento in circolo dei chetoni che vengono sintetizzati nel fegato dagli acidi grassi. Tali grassi vengono utilizzati dall’organismo per produrre energia al posto del glucosio, obbligando l’organismo a servirsi di loro come fonte energetica alternativa ai carboidrati e favorendo così una rapida eliminazione del peso in eccesso sotto forma di massa grassa.
Professoressa Esposito, cosa pensa della Chetosi e della Dieta Chetogenica?
La dieta chetogenica rappresenta un regime dietetico in grado di indurre una condizione metabolica, la chetosi, in cui vengono utilizzati corpi chetonici come fonte energetica. I corpi chetonici sono tre composti differenti: acetone, acido aceto-acetico e acido beta-idrossibutirrico normalmente presenti nel sangue in quantità trascurabile. La prima condizione chetogenica per eccellenza è il digiuno; alternativamente si ottiene questo risultato con diete fortemente ipocaloriche, ipoglucidiche e particolarmente ricche di grassi.
È necessario ricordare che la dieta chetogenica viene utilizzata per trattare diverse condizioni cliniche di cui la più nota e antica è l’epilessia infantile. Oggi il trattamento viene sperimentato per diverse patologie, quali malattie neurodegenerative, alcune malattie metaboliche e tumorali. Inoltre, questo tipo di dieta permette di raggiungere risultati significativi in termini di riduzione di peso nel breve termine.
Penso che il compito di uno scienziato sia di proporre strategie cliniche consolidate e supportate dalle evidenze scientifiche; tuttavia, l’apertura verso orizzonti innovativi che possano portare ad un migliore approccio clinico laddove non è possibile proporre una alternativa efficace e standardizzata, non deve mai essere esclusa del tutto.
La Chetosi attiva uno stato del nostro corpo che brucia i grassi ed è possibile avviarla grazie a una dieta chetogenica. Entrando nello specifico, per dieta chetogenica si intende un regime alimentare IPOGLUCIDICO con apporto di carboidrati così modesto, da attivare una modifica fisiologica della sorgente energetica del corpo, che porta alla formazione dei corpi chetonici. La dieta chetogenica si basa sul presupposto che un’alimentazione molto povera di carboidrati mantenga costanti i livelli di insulina, evitando l’accumulo di grasso e favorendo il suo utilizzo a scopo energetico.
Esistono, come abbiamo anticipato, diversi tipi di dieta chetogenica, come ad esempio le diete High Fat, che contengono una quantità di grassi in percentuale importante e che sono in grado di sostenere l’organismo anche quando il paziente è uno sportivo, oppure un giovane che ha bisogno di crescere (come nel caso dell’uso di diete chetogeniche nei bambini con epilessia farmaco resistente); esistono anche le diete chetogeniche Very Low Calorie Ketogenic Diet (VLCKD), a basso apporto calorico e glucidico e vengono utilizzate per ridurre il peso corporeo come nell’obesità e nel diabete. In questi casi risulta utileassumere anzichè gli alimenti normali i pasti sostitutivi che sono il risultato di tecnologie alimentari.
LA DIETA MEDITERRANEA
La dieta mediterranea è invece un modello nutrizionale ispirato dai modelli alimentari popolari in alcuni paesi del bacino del mediterraneo negli anni ‘50.
Professoressa Esposito, è vero che la dieta mediterranea è la dieta migliore del mondo per la salute dell’organismo umano?
La dieta mediterranea si caratterizza per l’abbondanza di cibi coltivati (verdura, frutta, cereali e grano integrale, noci e legumi), olio extravergine d’oliva come principale fonte di grassi, pesce e pollame consumati in quantità medio-basse, basso consumo di carne rossa e un moderato consumo di vino associato ai pasti. E’di quest’anno la notizia che identifica la Dieta Mediterranea al primo posto fra le diete salutari nel 2021, secondo la U.S. News & World Report. Questo prestigioso riconoscimento è riconducibile ai numerosi benefici associati alla dieta Mediterranea: previene la comparsa di diabete in individui con molteplici fattori di rischio e ritarda il ricorso al primo farmaco per la terapia del diabete in chi è all’inizio della propria storia clinica. Infine, nelle persone con diabete migliora il controllo dell’iperglicemia, riduce il rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare e di disfunzioni sessuali, sia nell’uomo che nella donna. Una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea riduce del 10% il rischio di mortalità per cancro, del 9% il rischio di mortalità da tutte le cause e aumenta del 46% la probabilità di invecchiare in buona salute. Non meno importante è l’aspetto che riguarda la “sostenibilità” di questo regime alimentare: esso si basa sulla stagionalità dei prodotti, la loro freschezza e la biodiversità.
La particolarità della dieta mediterranea è quindi che, a differenza della chetogenica, non è una terapia dietetica, ovvero non è un tipo di terapia che va praticata in un momento ben definito di tempo, ma è un vero e proprio schema nutrizionale che può essere adottato anche per tutta la vita, tanto che la dieta mediterranea è riconosciuta dall’Unesco come bene protetto ed è stata inserita nel 2010 nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
Il regime alimentare mediterraneo è fondato su alimenti come i cereali integrali a basso indice glicemico, frutta, verdura, semi, olio di oliva, legumi, pesce, carne bianca.
DIETA CHETO VS DIETA MEDITERRANEA
La percentuale di macronutrienti di una dieta chetogenica, qualsiasi sia l’apporto calorico, prevede non più del 5% di carboidrati. L’apporto di grassi è notevolmente superiore rispetto ai carboidrati.
La dieta mediterranea è invece un regime alimentare che include il 50-55% carboidrati, 25-30% grassi e 15-20% di proteine.
Per questo motivo la dieta chetogenica e la dieta mediterranea non possono essere paragonate e tantomeno messe in competizione, perchè a differenza della dieta chetogenica la dieta mediterranea è un vero e proprio stile di vita salutare che prevede una certa tipologia di alimenti, che si trovano per l’appunto nell’area mediterranea. Non conta quanto mangi, ma cosa mangi.
Professoressa Esposito, è vero che molto spesso terapie dietetiche come la VLCKD conducono, nella fase conclusiva della terapia, a una dieta mediterranea? Perché?
E’ vero. mentre la VLCKD può essere seguita per brevi periodi di tempo, la dieta mediterranea rappresenta un vero e proprio stile di vita volto al raggiungimento dell’equilibrio ottimale nella distribuzione giornaliera dei nutrienti in grado di garantire la prevenzione nei confronti delle malattie croniche e di promuovere il benessere fisico, psichico e sociale della persona.
Infatti la dieta chetogenica, quando non è specifica per alcune patologie, è da considerarsi come una vera e propria terapia medica. Lo stesso protocollo di VLCKD, ovvero le diete chetogeniche a bassissimo apporto di calorie, sono da seguire per un breve periodo di tempo e conducono, attraverso una rieducazione alimentare del paziente, a un nuovo equilibrio metabolico del paziente che può così proseguire per il resto della sua vita con un regime alimentare mediterraneo.