Gli zuccheri sono pro-ossidanti, soprattutto quelli semplici che troviamo in bevande ricche di zuccheri, dolci e biscotti. Dovremmo consumarli solo a colazione, sempre in quantità limitate, quando siamo capaci di utilizzarli e metabolizzarli. Se invece non facciamo esercizio fisico, impieghiamo più tempo per smaltirli e, a lungo termine, possono portare quella che viene definita “ossidazione dei tessuti” che aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie metaboliche.  Ad affermarlo è Luigi Barrea, Professore universitario Associato di Nutrizione Clinica e Specialista in Scienza dell’alimentazione presso l’UOC di Endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli nonché protagonista del “G8 delle Diete Chetogeniche” di Venezia.

Barrea analizza il legame tra assenza di zuccheri ed azione antiinfiammatoria. A fare da link in questo processo c’è la dieta chetogenica che eliminando gli zuccheri, elimina l’ossidazione e di conseguenza conferma il suo potere di azione in chiave anti-infiammatoria. 

Diciamo che la dieta chetogenica è particolarmente favorevole in chiunque presenti infiammazione cronica in diversi contesti clinici come cefalea, obesità, ma anche problematiche della pelle come ad esempio la psoriasi – afferma Barrea – La psoriasi è un’infiammazione grave della cute e ha tanti anche corrispettivi interni che non sempre siamo in grado di vedere. Parlare di psoriasi vuol dire parlare di una malattie complessa e multifattoriale associata spesso a fenomeni come diabete, obesità e sindrome metabolica. 

Ma quali sono gli effetti della dieta chetogenica sulla psoriasi? 

La nutrizione è considerata un fattore chiave nella gestione delle malattie infiammatorie croniche della pelle, inclusa la psoriasi. La perdita di peso è associata al miglioramento della gravità clinica della psoriasi e delle sue comorbidità. 

Le prove suggeriscono che le VLCKD, attraverso la riduzione dell’infiammazione, dell’ossidazione e dell’obesità, potrebbe avere effetti benefici di per se importanti. Attraverso la perdita di peso e riduzione dell’infiammazione, le VLCKD in pazienti con obesità e psoriasi potrebbero ripristinare una rapida risposta alla terapia medica sistemica. Considerando l’intensa restrizione calorica e di nutrienti, le VLCKD dovrebbero essere considerate come una vera e propria “terapia medica e dietetica non farmacologica” proposta a specifici pazienti affetti da psoriasi come parte integrante della terapia farmacologica ma soprattutto sotto stretta supervisione di un nutrizionista qualificato. 

Un passaggio importante che chiede un cambio di paradigma e una formazione costante a partire da noi medici. Gli studi che abbiamo oggi a disposizione, molti dei quali proprio della Federico II di Napoli del gruppo del Prof. Barrea e Prof.ssa Colao, ci dicono che la chetogenica grazie ad una temporanea astensione degli zuccheri è capace di agire su malattie infiammatorie croniche di diverso tipo e nella forma VLCKD (very low calorie ketogenic diet) aiuta ad una rapida perdita di peso e ad eliminare i depositi di grasso accumulati in anni se non decenni. 

Un passaggio importante che chiede un cambio di paradigma e una formazione costante a partire da noi medici. Gli studi che abbiamo oggi a disposizione, molti dei quali proprio della Federico II di Napoli, ci dicono che la chetogenica grazie ad una temporanea astensione degli zuccheri è capace di agire su malattie infiammatorie croniche di diverso tipo e nella forma VLCKD (very low calorie ketogenic diet) aiuta ad una rapida perdita di peso e ad eliminare i depositi di grasso accumulati in anni se non decenni.

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L’evento si svolge grazie al contributo NON condizionante di New Penta, azienda leader nella gestione del peso ad opera del Clinico. L’azienda lavora costantemente alla promozione di iniziative di carattere scientifico finalizzate all’approfondimento e alla conoscenza della dieta chetogenica nel mondo della nutrizione specialistica.
Patrocini: ADI, SIE, SISDCA, SIO, SINut