Il lipedema è una condizione cronica poco conosciuta che colpisce principalmente le donne, causando un accumulo di grasso doloroso e anomalo negli arti inferiori, nelle braccia, nei fianchi, nei glutei e nelle cosce, risparmiando il tronco e i piedi. Spesso diagnosticato erroneamente come obesità o linfedema, il lipedema pone numerose sfide sia nella diagnosi che nel trattamento. La prevalenza di questa condizione è probabilmente sottostimata a causa della frequente sottodiagnosi o diagnosi errata e, sebbene colpisca principalmente le donne, sono stati segnalati rari casi nei maschi.

La ricerca sulle cause del lipedema è ancora in corso, con teorie che coinvolgono fattori ormonali, mutazioni genetiche e alterazioni del tessuto elastico e del sistema vascolare. È stato suggerito che i livelli di estrogeni, in particolare durante la pubertà o dopo la gravidanza, svolgano un ruolo nella sua insorgenza, ma i meccanismi esatti rimangono poco chiari. Il lipedema viene spesso confuso con l’obesità, poiché i pazienti spesso presentano un indice di massa corporea (BMI) elevato. In particolare, può coesistere con l’obesità, formando un ciclo dannoso di infiammazione cronica di basso grado che esacerba l’accumulo di tessuto adiposo.
Gli interventi tradizionali sullo stile di vita, come la dieta e l’esercizio fisico, spesso si rivelano inefficaci nella gestione del lipedema. Inoltre, attualmente non esiste consenso sull’approccio nutrizionale più adatto per il suo trattamento. Sono state proposte varie diete, tra cui la dieta mediterranea e il digiuno intermittente, per ottenere la perdita di peso, ma la loro efficacia nel contesto del lipedema rimane incerta.

Per scoprire il ruolo della VLCKD nel trattamento del lipedema abbiamo chiamato la Dottoressa Federica Verde, prima firmataria dello Studio che approfondisce l’argomento.

Federica qual è l’obiettivo principale dell’approccio VLCKD nel trattamento del lipedema, e come potrebbe contribuire a migliorare la condizione dei pazienti?

Il lipedema è una malattia cronica caratterizzata da un accumulo di grasso anomalo e doloroso sulle gambe e/o sulle braccia. Spesso viene erroneamente diagnosticato come obesità o linfedema. Tuttavia, sebbene il lipedema e l’obesità possano coesistere, a differenza dell’obesità, il lipedema colpisce solitamente le gambe e le cosce senza interessare i piedi o le mani, e l’anomalo deposito di tessuto adiposo nel lipedema è doloroso. È cruciale comprendere che gli approcci attuali allo stile di vita, alla dieta e all’attività fisica spesso risultano insoddisfacenti nel gestire questa condizione cronica. In questo contesto ancora poco esplorato, spunta però un approccio promettente quale VLCKD

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Sebbene ad oggi non siano a disposizione molti studi che hanno valutato un tale intervento in pazienti con lipedema, il suo successo si basa su fondamenta scientifiche solide: infatti il lipedema è essenzialmente una patologia su base infiammatoria e questa presenza di uno stato infiammatorio cronico nel lipedema, indipendente dall’obesità, offre una prospettiva unica. La VLCKD è infatti in grado di mitigare questo stato infiammatorio direttamente con la perdita di peso e indirettamente grazie ad azioni antiinfiammatorie dei corpi chetonici, questi preziosi composti prodotti in corso di dieta chetogenica. Inoltre,  la riduzione del tessuto adiposo sottocutaneo, allevia il dolore e mitiga l’edema della paziente con lipedema.

Il lipedema, con la sua ristrutturazione tessutale e l’accumulo di liquidi, crea un ambiente infiammatorio che va ben oltre l’ombra dell’obesità. La VLCKD si erge come una risposta tempestiva, focalizzandosi sulla riprogrammazione metabolica per ridurre il rilascio di lipidi, placare l’infiammazione e regolare l’accumulo di liquidi. La sua precisione nel mirare all’infiammazione indipendentemente dall’obesità la rende un’arma potente contro il dolore e l’infiammazione. Un approccio nutrizionale quindi mirato, su misura per risolvere le intricanti sfide del lipedema.

Il lipedema è infatti una sfida complicata anche perché il lipedema e obesità instaurano quello che potremmo definire un circolo vizioso, due patologie che si basano entrambe su uno stato infiammatorio, e che quindi si alimentano a vicenda. La VLCKD in questo senso potrebbe aiutare a spezzare questa catena, interrompendo questo circolo vizioso, con in definitiva un effetto tangibile sulla qualità di vita.

In che modo il VLCKD si differenzia dalla dieta mediterranea e dalle altre strategie nutrizionali menzionate nel testo in termini di efficacia nel trattamento del lipedema?

sebbene tutte le diete chetogeniche limitino i carboidrati, ogni intervento è caratterizzato da uno specifico apporto calorico giornaliero, composizione dei macronutrienti e durata. Tra queste, la VLCKD, si differenzia principalmente per la drastica riduzione calorica, il protocollo non supera infatti le 800 kcal giornaliere, riduzione che però ci consente di formulare una dieta chetogenica normoproteica, relativamente alta in grassi. Questo equilibrio, che difficilmente si può ottenere con altri approcci chetogenici, ci garantisce, oltre che l’efficacia, la sicurezza dell’intervento dietetico.  

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Dieta mediterranea risulta essere meno efficace nella perdita di peso in quei soggetti che per i più vari motivi sono resistenti alla perdita di peso. Questo è proprio il caso del soggetto con lipedema, che ha molte difficoltà nel ridurre il suo eccesso di tessuto adiposo. Di contro, la VLCKD, mediante la chetosi nutrizionale, uno stato metabolico in cui il corpo utilizza principalmente i grassi di deposito come fonte di energia invece del glucosio, va quindi proprio a svuotare e ad agire direttamente sul tessuto adiposo. Non è quindi solo una questione di perdita di peso ma di modifica della composizione corporea e del rapporto massa magra/massa grassa.

Quali sono i principali ostacoli o potenziali rischi associati all’adozione della VLCKD per i pazienti affetti da lipedema, e quali misure preventive possono essere adottate per affrontarli?

La VLCKD può offrire vantaggi significativi, ma è importante essere consapevoli dei potenziali ostacoli e rischi, specialmente quando adottata da pazienti affetti da lipedema. In primo luogo, dobbiamo ricordare che la VLCKD è un approccio nutrizionale fortemente restrittivo e che potrebbe quindi comportare carenze di alcuni nutrienti essenziali. Per scongiurare questa evenienza è importante seguire attentamente le indicazioni del professionista della salute sulla corretta integrazione di vitamine, minerali e fibre attraverso l’assunzione  degli integratori appropriati. La VLCKD è definita come una terapia nutrizionale medicalizzata e pertanto deve essere seguita sotto la supervisione di un professionista della salute, specialmente per pazienti con condizioni mediche specifiche come il lipedema. In secondo luogo, dobbiamo sempre ricordare che Ogni paziente è unico, e un approccio dietetico personalizzato può essere cruciale per superare qualsivoglia ostacolo possa presentarsi. L’adattamento della VLCKD alle esigenze individuali del paziente, tenendo conto di fattori come l’età, il sesso, la storia clinica e le preferenze alimentari, può sicuramente migliorare l’efficacia e la sostenibilità sostenibilità stessa della dieta nel lungo termine.

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Considerando l’importanza dell’infiammazione nella patogenesi del lipedema, come potrebbe l’approccio combinato tra VLCKD e la dieta mediterranea migliorare l’efficacia del trattamento? Quali sono i vantaggi di questa combinazione?

Interessante sinergia tra due mondi alimentari, spesso erroneamente visti come avversari. A questo proposito, una fusione tra la dieta mediterranea e l’approccio chetogenico potrebbe rivelarsi la chiave per ottimizzare il trattamento del lipedema. Abbiamo seguito una corte di donne con sovrappeso o obesità durante il loro percorso con VLCKD e abbiamo osservato una cosa sorprendente ovvero che quelle donne che, precedentemente all’inizio della VLCKD, avevano un’alta aderenza alla DM, erano anche quelle che ottenevano i migliori risultati in termini di perdita di peso e di miglioramento della composizione corporea. Questo perché la presenza di composti bioattivi nella dieta mediterranea potrebbe creare un terreno più favorevole per l’instaurarsi di una chetosi nutrizionale più efficace, e quindi migliori risultati. Inoltre, la combinazione di entrambe le diete non solo potenzia la perdita di peso, ma si rivela anche come un’ottimale strategia di mantenimento. LA  DM ha un suo posto ben preciso anche nel protocollo VLCKD, rappresentando il punto di arrivo, ovvero la fase finale del protocollo. La dieta mediterranea, con la sua ricchezza di nutrienti, si fonde infatti perfettamente con la VLCKD, fornendo quindi una base stabile per prolungare poi gli effetti positivi della VLCKD nel tempo.