Maria Camilla ha 37 anni, un lavoro da architetta in uno studio dinamico e una vita apparentemente sotto controllo. Ma il corpo sembrava resistere a ogni cambiamento. “In dieci anni ho fatto almeno sei diete diverse. Perdevo qualcosa all’inizio, poi mi bloccavo. Alla fine mi arrendevo, più frustrata di prima.”

L’ultima goccia è arrivata dopo una vacanza in cui ha preso 4 chili in due settimane. “Non era solo il peso. Era la sensazione di non avere più margini. Come se il mio corpo non rispondesse più.”

Decide allora di cambiare strategia e affidarsi a un centro specializzato in terapie nutrizionali personalizzate. Dopo una valutazione approfondita (composizione corporea, resistenza insulinica, sonno, stress), le viene proposto un percorso diverso da tutti gli altri: una dieta chetogenica strutturata, con supporto medico e psicologico.


🧬 Il blocco metabolico e la strategia per “riaccendere” il corpo

La diagnosi iniziale evidenzia:

  • Massa magra ridotta
  • Alta percentuale di grasso viscerale (nonostante un BMI borderline)
  • Picchi glicemici post-prandiali
  • Insulino-resistenza lieve ma cronica
  • Cortisolo elevato, disturbi del sonno e stanchezza persistente

“Non era pigrizia, non era fame nervosa. Era il mio metabolismo che aveva perso flessibilità.”

Il protocollo prevede una chetogenica personalizzata, con fasi ben definite:

  • Fase attiva: 6 settimane
  • Fase di transizione: 4 settimane
  • Fase di mantenimento: a basso tenore glicemico, ma varia

🥗 Il piano alimentare

Durante la fase attiva, Maria Camilla segue una VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet), con:

  • 3 pasti principali + 1 spuntino
  • Integrazione con sali minerali e vitamine
  • Proteine animali e vegetali combinate con verdure fibrose
  • Assenza totale di cereali, legumi, frutta, zuccheri
  • Calorie giornaliere: tra 800 e 1000
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Colazione:
– Uova strapazzate + avocado + caffè amaro

Pranzo:
– Filetto di branzino + broccoli al vapore + olio EVO

Cena:
– Tofu saltato + spinaci + limone

Spuntino:
– Yogurt greco intero o barretta proteica certificata


📉 I risultati: 15 kg persi e sensazione di ripartenza

Dopo i primi 15 giorni, Maria Camilla perde 3 kg. Dopo un mese, è a –6. A fine percorso attivo, ha perso 15 kg, ma riferisce cambiamenti ben più importanti:

  • Migliore qualità del sonno
  • Azzeramento della fame tra i pasti
  • Ritorno del senso di fame/sazietà naturale
  • Più energia mentale, meno stanchezza cronica

“Non ho mai avuto la sensazione di morire di fame. Anzi, mangiavo meno ma mi sentivo più piena. Era la prima volta.”

Durante la fase di transizione, reintroduce gradualmente cereali integrali, frutta a basso IG e piccole porzioni di legumi. La curva glicemica rimane stabile.


🔄 Il mantenimento e la nuova autonomia alimentare

A un anno dall’inizio del percorso, Maria Camilla ha mantenuto il peso raggiunto. Ma soprattutto ha abbandonato il pensiero ossessivo della dieta. Mangia tre volte al giorno, non salta i pasti, non si abbuffa. Ogni due mesi fa un mini-richiamo chetogenico di 5 giorni.

“Quello che ho imparato è che il corpo ha bisogno di coerenza, non di perfezione. E che le diete fallivano perché erano pensate per un mese. Questa era pensata per me.”


Il caso di Maria Camilla dimostra come un percorso chetogenico ben condotto, su misura, integrato e con supporto professionale possa sbloccare situazioni che sembrano irrisolvibili. Non è solo questione di macronutrienti, ma di biologia, storia personale e metodo.

“Ci ho messo dieci anni a trovare qualcosa che funzionasse. Ma alla fine non era colpa mia. Era solo il protocollo sbagliato.”

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