La dieta chetogenica appare sempre più come un regime alimentare considerato infallibile nella perdita di peso, ma i vantaggi di questo percorso che si basa sulla chetosi, un meccanismo organico non tossico che costringe il corpo a utilizzare le risorse energetiche immagazzinate, risultano essere molteplici. I percorsi keto vengono utilizzati sia per bruciare i trigliceridi, principale forma di accumulo di grasso nel corpo sia per gestire il diabete, migliorare la pressione sanguigna e abbassare il colesterolo, ma non solo. Appare sempre più evidente una relazione tra ciò che mangiamo e quelle che sono condizioni neurologiche come l’epilessia e la cefalea che possono gravare in modo pesante sul normale percorso di vita. Proprio su quest’ultimo punto abbiamo intervistato Claudia Di Benedetto, biologa nutrizionista con base a Salerno.
Qui lo studio tutto italiano pubblicato su Nutrients con prima firma Cherubino Di Lorenzo che parla della dieta chetogenica VLCKD e del suo effetto preventivo nei pazienti con cefalea episodica suggerendo che la chetogenesi può essere un’utile strategia terapeutica per l’emicrania.<<<<< Lo studio <<<<<
Dottoressa quando si parla di problemi neurologici a cosa si fa riferimento? Quali sono le problematiche più comuni che espongono i pazienti e soprattutto le donne?
Con problemi neurologici facciamo riferimento alle cefalee e alle malattie neurodegenerative. Queste sono patologie particolari che interessano per fortuna una piccola parte della popolazione. Ad oggi una frequenza maggiore è dettata dalle cefalee, soprattutto nelle donne (17%) che sono maggiormente esposte rispetto agli uomini (8%).
Nel mondo il 12% delle persone soffre di cefalea cronica, in Italia parliamo di 8 milioni di persone, in prevalenza donne. Chi ne soffre è costretto spesso e volentieri a ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo. Il costo annuo stimato è di 2 mila e 600 euro a paziente, con gravi difficoltà personali e professionali. Un anno fa è stato approvato in via definitiva dal Senato il testo unificato del disegno di legge per il riconoscimento della cefalea cronica come malattia invalidante. Grazie a questa legge la patologia ha ottenuto un riconoscimento a livello nazionale e il Sistema Sanitario Nazionale garantisce un attento supporto dalla prevenzione alla diagnosi.
Come può un cambio nel regime alimentare influire su una condizione neurologica come l’epilessia?
L’epilessia è influenzata dall’alimentazione. La chetogenica viene utilizzata dagli inizi del 900 come un approccio vincente in questo tipo di patologia, soprattutto quando diventa farmacoresistente. Si è notato infatti che cambiando il substrato energetico il cervello riesce a contenere meglio i sintomi.
La cefalea, comunemente chiamata mal di testa, è tra le patologie più frequenti del sistema nervoso. In che modo una dieta chetogenica può influire sulla risoluzione di questo problema?
Ultimamente, grazie ad importanti studi compiuti in questo ambito, la keto viene utilizzata per risolvere i problemi di cefalea cronica in pazienti farmacoresistente o che non tollerano una assunzione costanza di farmaci. Si è notato che con un percorso chetogenico si riducono gli attacchi e le modalità di dolore emicranico e si riesce a condurre il paziente verso una vita migliore.
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Quali consigli crede sia opportuno dare ad una persona che soffre di frequenti mal di testa?
Chi soffre di frequenti mal di testa e non riesce a trovare sollievo dai farmaci dovrebbe seguire un protocollo a bassissimo carico glicemico e con determinati elementi che non stimolano gli astrociti
Emicrania e Dieta Chetogenica. Perchè?
Cosa sono gli astrociti? Gli astrociti sono cellule della glia, i principali costituenti del sistema nervoso insieme ai neuroni. Sono chiamati così per via della forma di stella, e svolgono una funzione nutritiva e di sostegno per i neuroni, isolandoli e proteggendoli da lesioni. Senza di essi il nostro orologio biologico sarebbe totalmente sballato.
Innanzitutto è importante effettuare una visita neurologica e capire come gestire il problema anche con l’alimentazione. Si deve considerare che chi soffre di cefalee spesso è esposto al problema a causa di una predisposizione genetica, lo vediamo a volte anche in bambini di 4 anni. In poche parole per risolvere questo problema bisogna regolare lo stress, evitare alimenti che contengono caffeina e glutammato ed eventualmente su consiglio e follow up medico seguire un regime a basso apporto di carboidrati.
Il commento del Professor Giovanni Spera su Emicrania e Dieta Chetogenica
Professore su Nutrients è stato pubblicato un ampio studio randomizzato, con prima firma di Cherubino Di Lorenzo, che incrocia i dati relativi ad emicrania e dieta ipocalorica in pazienti in sovrappeso affetti da cefalea cronica. Qual è il ruolo dei chetoni e di una dieta VLCKD in questo particolare contesto?
Come correttamente riferito da chi mi ha preceduto in questa intervista, i chetoni ed in particolare il BHB, il più significativo dei tre, l’acido beta-idrossi-butirrico, si sostituiscono al glucosio come fonte energetica dei neuroni facendo quasi un’azione di reset, di ricondizionamento funzionale che cura l’epilessia, ma a quanto pare anche la cefalea cronica. L’azione dello stato di chetosi indotta dalla specifica alimentazione a bassissimo apporto di glucidi, è talmente specifica ed efficace che funziona indipendentemente dalla perdita di peso dei soggetti sui quali è stata sperimentata che erano stati scelti proprio perché in sovrappeso. Insomma non è la perdita di peso in eccesso che cura la cefalea, ma il modo scelto per farlo, cioè una dieta chetogenica. All’azione benefica della perdita di grasso in eccesso si aggiunge l’azione diretta, praticamente farmacologica, dei chetoni endogeni. Difatti è già pronta una serie di prodotti della moderna tecnologia alimentare, sotto forma di pasti sostitutivi da proporre in programmi nutrizionali in grado di indurre chetosi fisiologica e terapeutica senza necessariamente essere ipocalorici e quindi a finalità dimagrante. L’emicrania può essere curata con la dieta chetogenica.