Gabriel Petre è un nutrizionista dietista che fa parte di un gruppo di endocrinologi e andrologi che si occupano di salute sessuale riproduttiva nell’universo maschile. L’abbiamo intervistato nell’ambito del Festival “DONNE” di Napoli per capire quali sono gli effetti del sovrappeso e dell’obesità sulla fertilità di coppia. 

Dottore un’alimentazione chetogenica risulta determinante per la perdita di peso, ma non solo. Quali sono i nodi che risolve una strategia dietoterapica di questo tipo nei problemi legati alla fertilità di coppia?

Innanzitutto bisogna dire che sappiamo per certo che una condizione di sovrappeso e obesità nell’uomo in quella che è l’età fertile comporta dei disturbi importanti. I punti sono due: 

  1. il peso di troppo inficia sui testicoli, soprattutto per quanto riguarda produzione di testosterone e derivati. Un eccesso di tessuto adiposo è isolante da qui un innalzamento della temperatura scrotale che con il suo aumento generale un cattivo funzionamento dei testicoli.
  1. la massa adiposa esagerata comporta uno sbilanciamento ormonale verso un fenotipo femminilizzante cioè iperestrogenismo. Il tessuto adiposo ha in sé un enzima che converte il testosterone in estradiolo, cioè l’ormone principale della donna. Ecco perchè un incremento di grasso si traduce in uno sbilanciamento ormonale. 
fertilità e chetosi

E’ fondamentale ridurre il tessuto adiposo per evitare l’iperestrogenismo e forti ripercussioni sulla sfera sessuale e riproduttiva di coppia. In questo quadro una dieta chetogenica si rivela fondamentale perchè consente di ridurre il peso in un tempo molto rapido e questo è sicuramente un valore al quale va aggiunto un quadro di miglioramento della funzione vascolare, della disfunzione erettile e del ribilanciamento nel rapporto tra ormoni sessuali maschili e femminili. 

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A Padova stiamo studiando gli aspetti extra nutrizionali dei corpi chetonici. Abbiamo notato che i chetoni migliorano: gli outcome vascolari e la funzionalità endoteliale. Il corpo cavernoso del pene è formato da cellule e tessuto endoteliale, ciò vuol dire che se i chetoni migliorano la rigenerazione dell’endotelio e di conseguenza si verificano miglioramenti sulla capacità erettile.

fertilità e chetosi

Invece per l’universo femminile cosa possiamo dire?

Per la donna la chetogenica migliora tanti aspetti metabolici, soprattutto se siamo in presenza di una donna affetta da Pcos e tutte le comorbidità legate a essa come la resistenza insulinica, la disfunzionalità ovarica e una ridotta qualità degli ovociti. Sovrappeso e obesità vanno a braccetto con la Pcos dato che con la resistenza insulinica è più facile mettere peso. Una donna con queste problematiche è più esposta a squilibri ormonali che si traducono in una minore capacità fertile.

In questo orizzonte perdere peso mediante una chetogenica vuol dire far lavorare i corpi chetonici migliorando resistenza insulinica, assetto  lipidico e di conseguenza fertilità. 

fertilità e chetosi

Quali sono i “casi” nei quali si consiglia di seguire una dieta chetogenica per migliorare la propria fertilità? 

Sicuramente sia nell’uomo sia nella donna ci sono vari cause di infertilità o di ridotta fertilità. Possono essere nel maschio cause anatomiche, cause testicolari, pre o post testicolari, cioè se ci sono condizioni anatomiche che impediscono ai testicoli di produrre adeguatamente testosterone o non portano avanti la spermatogenesi come dovrebbe. Se ci sono queste condizioni, una patologia in atto, al di fuori di sovrappeso e obesità non risolvibile attraverso un cambiamento di stile di vita e alimentazione passiamo ad un necessario intervento farmacologico. Se tutti gli indici biochimici sono nei  range e non si trova una spiegazione passiamo ad una infertilità idiopatica o misconosciuta quindi qui sicuramente ci sono varie speculazioni scientifiche da fare, ma sicuramente una fertilità idiopatica può essere trattata con la chetosi e la dieta chetogenica. La stessa cosa può dirsi nella donna quando si ha una ridotta infertilità che non si riesce a spiegare dagli indici classici di monitoraggio. 

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fertilità e chetosi

Immagino che in un percorso di questo tipo è più che necessario affidarsi ad un professionista?

Assolutamente si. La chetogenica va pensata e trattata come uno strumento terapeutico, non può essere autogestita quindi come tale bisogna affidarsi ad un professionista che abbia le competenze adeguate per seguire un paziente in chetosi. Affidarsi ad un buon clinico è fondamentale per proseguire il percorso con serenità e con motivazione.